Vedere

Mar 17, 2023 | Riflessioni

Quarta settimana di Quaresima

Invochiamo lo Spirito Santo

Vieni, Spirito Santo,
tu che fai nuove tutte le cose:
rimuovi ogni nebbia dai nostri occhi
e noi cammineremo con passo sicuro
nella via che conduce alla vita

Ascoltiamo il Vangelo della quarta domenica (Gv 9,1 ss)

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «E’ lui»; altri dicevano «No, ma è uno che gli assomiglia».
Ed eli diceva: «Sono io!»
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista.
Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo.» Allora alcuni farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato».
Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso fra loro.
Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «E’ un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?».
Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?».
Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E poi si prostrò dinanzi a lui.

Riflettiamo

Alcune settimane fa ho incontrato al Meyer una mamma che aveva partorito da pochi giorni Matteo, il suo bambino. Mi ha colpito una sua affermazione fatta con tanto amore, mentre lo guardava con gli ‘occhi del cuore’: “Il mio bambino è venuto alla luce da pochi giorni”.
Ci sono diversi modi di ‘vedere’. C’è il vedere con gli occhi, il vedere con la luce dell’intelligenza e il vedere con gli occhi del cuore, come ha fatto questa mamma.
È sempre bello ricordare l’affermazione del Piccolo Principe: “L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che con il cuore”.
Senza gli occhi del cuore si può stare accanto a una persona e non vederla, anche se è una persona che appartiene alla nostra famiglia.
Senza gli occhi del cuore non si vedono in modo autentico le persone che ci circondano. Senza gli occhi del cuore non è possibile neppure vedere noi stessi.
E ancora, senza gli occhi del cuore come sarebbe possibile conoscere Dio? Questo sguardo, ci dice oggi il Vangelo, è un dono di Gesù: è lui la luce del mondo.
Nel vangelo c’è una frase che non deve passare inosservata: «Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò gli disse…”. Dove c’è qualcuno che è “cacciato fuori”, là si rende presente Gesù, per offrirci la sua luce, per farci capire che ciò che dona senso alla vita di ciascuno di noi è l’amore, per ricordarci che è possibile vedere Dio se si è capaci di vedere il fratello che soffre.
Gesù ci dona il suo sguardo. Quando due persone si amano, l’una arriva a vedere con gli occhi dell’altra.
L’amore crea il miracolo di uno sguardo nuovo per cui il mondo viene restituito nella sua limpidezza originaria dalla persona che ami. Si potrebbe spiegare tutto questo con un bellissimo proverbio arabo: «Vieni a me con il tuo cuore, e io ti darò i miei occhi».

Domandiamoci

Con quali occhi ‘guardiamo’ il Signore e il mondo che ci circonda?
Facciamo un piccolo esercizio: proviamo a guardare con occhi e cuore nuovi ogni persona che il Signore ci mette accanto, cercando il positivo in ognuno.

Poniamo dei gesti concreti

  • Individuiamo in noi quali sono le nostre cecità: per esempio la superficialità, gli schemi mentali, i pregiudizi, ecc.
  • Esercitiamoci a guardare gli eventi piccoli e grandi del nostro tempo alla luce del vangelo.

Lasciamoci illuminare dall’arte

Passignano, La guarigione del cieco nato, 1604, Basilica della Santissima Annunziata (tribuna), Firenze.

La guarigione del cieco nato del Passignano
La guarigione del cieco nato del Passignano

La lunga storia della basilica della Santissima Annunziata, la più amata dai fiorentini tra le chiese cittadine, si intreccia con tanta storia urbana, dal XIII secolo fino
ai nostri giorni. I padri serviti, che l’hanno costruita, vi custodiscono da sempre il culto mariano e il rilevante patrimonio artistico in essa contenuto.
Nel tempo il santuario è stato modificato e ingrandito; importanti famiglie e grandi artisti hanno contribuito ad arricchire e animare le varie fasi di vita di questo luogo
sacro. La grande tela che rappresenta l’episodio de La guarigione del Cieco nato fu dipinta a cavallo fra ‘500 e ‘600, quando i padri serviti concessero il patronato di una delle cappelle della tribuna ai fratelli Alessandro e Pellegrino Brunaccini, che ne affidarono il rifacimento architettonico e la decorazione pittorica al Passignano e alla sua équipe.
Per essere adeguatamente compresa, la pala va letta alla luce della fede.
La scena rappresenta Cristo con il capo contornato dalla luce divina che illumina un ambiente dominato dai toni scuri, che toca gli occhi del cieco nato risanandolo. Intorno a lui numerose persone in atteggiamento di stupore e devozione assistono alla scena; uno squarcio di cielo dai toni più luminosi si apre nella parte alta, mostrando un gruppo di angeli; sullo sfondo si apre infine un varco su una città del tempo, forse la stessa Firenze.
Questa tela si integra con i dipinti laterali in cui sono rappresentate le scene successive raccontate dai Vangeli, quali I farisei che interrogano i genitori del cieco nato e Il cieco risanato incontra Gesù per la seconda volta. Il significato delle tre tele si completa infine con gli affreschi della cupola della volta della cappella, dove vediamo al centro Dio Padre e a i lati le allegorie della Fede e della Sanità: la guarigione ha come fine la professione di fede, affinché si mostri a tutti la gloria del Padre.

In questa settimana preghiamo in particolare per…

…la Chiesa, per le istituzioni che sostengono i poveri, i migranti, le persone che hanno difficoltà economiche e spirituali. Preghiamo per le nostre comunità perché Dio apra “i nostri occhi perché vediamo le necessità dei fratelli” e ci ispiri “parole e opere per confortare gli affaticati e gli oppressi” (V Preghiera eucaristica).

Visita guidata

È possibile partecipare alla visita guidata domenica 19 Marzo ore 15.00 oppure ore 16.00. È necessario iscriversi compilando il form raggiungibile attraverso il qrcode qui di lato oppure telefonando al 055292237 o al 3357908559 (dal lunedì al venerdì ore 9.30-15.00). Appuntamento nel cortile della basilica. La visita guidata è gratuita. È richiesto un contributo per il noleggio degli auricolari (€ 2,00 a persona).

I Prossimi appuntamenti

  • sabato 22 Febbraiodomenica 23 Febbraio

    Spettacolo in Teatro
  • domenica 23 Febbraio

    7 TO C
  • domenica 23 Febbraio

    Bilancio della Carità
  • lunedì 24 Febbraio

    21.15 CPP
  • lunedì 24 Febbraio

    18:00 – 18:45
    MESSA

    1. Anna
    2. Giuseppe
    3. Antonino
    4.
    5.
    6.
    7.
    8.
    ———————–

  • martedì 25 Febbraio

    18:00 – 18:45
    MESSA

    1. Lori
    2.
    3.
    4.
    5.
    6.
    7.
    8.
    ———————–

  • mercoledì 26 Febbraio

    18:00 – 18:45
    MESSA

    1. Rina
    2. Adolfo
    3.
    4.
    5.
    6.
    7.
    8.
    ———————–

  • giovedì 27 Febbraio

    18:00 – 18:45
    MESSA

    1.
    2.
    3.
    4.
    5.
    6.
    7.
    8.
    ———————–

  • venerdì 28 Febbraio

    18.30 Catechesi Adulti
  • venerdì 28 Febbraio

    18:00 – 18:45
    MESSA

    1.
    2.
    3.
    4.
    5.
    6.
    7.
    8.
    ———————–